Il conto arriva a 36 anni: le cattive abitudini da evitare

Pubblicato il 17 Luglio 2025

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Le cattive abitudini? Molti di noi sanno già che ci sono delle azioni, dei gesti, delle bevande che assumiamo che non fanno bene al nostro organismo. Certo, uno strappo alla regola è sempre possibile, come avviene con una bibita gassata mentre mangiamo una pizza, ma quando seguiamo uno stile di vita non proprio positivo il nostro organismo inizia a risentirne già a 36 anni. È quanto scoperto dopo una ricerca svolta in Finlandia e pubblicata dalla rivista Annals of Medicine.

Quali sono le cattive abitudini da evitare

I dati sono stati raccolti grazie ai sondaggi e alle visite mediche che sono state effettuate su soggetti che hanno compiuto 27 anni. Qual è stato il risultato? Tra i temi principali, ovvero tra le cattive abitudini che accomunavano più soggetti, troviamo una scarsa attività fisica, un consumo eccessivo di alcol e di nicotina e un’alimentazione scorretta.

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Le informazioni raccolte quindi hanno rimandato un quadro ben chiaro, soprattutto quando i soggetti hanno compiuto 36, 42, 50 e 61 anni. Secondo lo studio, il declino della salute diventa più visibile a partire dai 36 anni di età. Durante quel controllo, l’impatto delle cattive abitudini, soprattutto quando sono state mantenute per un lungo tempo, è stato chiaro.

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Prima di tutto, la mancanza di attività fisica è da sempre associata a una cattiva salute fisica, che purtroppo viene alimentata anche dalla dipendenza da nicotina e da un consumo maggiore di alcol. Anche in questo caso non si parla solo di declino fisico, ma anche di declino mentale. Dobbiamo tuttavia sottolineare che, come riportato anche dai ricercatori stessi, non è mai troppo tardi per operare un profondo cambiamento e contrastare le cattive abitudini.

“I nostri risultati evidenziano l’importanza di affrontare il prima possibile i comportamenti rischiosi per la salute, per evitare che i danni che causano si accumulino nel corso degli anni, culminando in una cattiva salute fisica e mentale in età avanzata”, hanno sottolineato i ricercatori.

Come contrastare le cattive abitudini?

Come possiamo cambiare il nostro stile di vita? È davvero così facile? Un’abitudine si dice che sia dura a morire, ma non è affatto così. Sulla carta conosciamo infatti tutti cosa dovremmo evitare: sappiamo che assumere determinati cibi troppo grassi e processati non fa bene al nostro organismo e che dovremmo evitare le cosiddette bevande gassate per l’effetto che hanno proprio sul nostro corpo.

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Il problema è che la consapevolezza da sola non basta a evitare questi problemi: dobbiamo essere noi a operare un grande cambiamento per iniziare a stare davvero bene con noi stessi, fisicamente e mentalmente.

Per avere una qualità sana della vita è importante considerare i fattori comportamentali, ambientali e metabolici. Ci sono fattori di rischio modificabili e altri non lo sono, ma quello che possiamo fare è di certo mettere al centro noi stessi e promuovere una dieta ricca di frutta e verdura, contrastare il tabagismo e l’abuso di alcol e, con l’aiuto di un dietologo, controllare nel tempo il nostro indice di massa corporea per evitare il sovrappeso.

Aggiungiamo inoltre che molte di queste cattive abitudini ci portano a soffrire di determinate patologie: pensiamo alla sedentarietà, che purtroppo aumenta il rischio di incorrere in una patologia cardiaca, ipertensione, apnee notturne e cellulite. Conoscere indubbiamente il nostro stato di salute è un primo passo importante, ma di conseguenza dobbiamo chiedere aiuto al nostro medico.

Una figura di riferimento, in effetti, è la più importante per intraprendere un percorso più sano, per cambiare abitudini a tavola e per iniziare a promuovere uno stile di vita che ci consenta di fare davvero prevenzione. Ed è questa la parola chiave: la prevenzione contro i cosiddetti stili di vita sbagliati.

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